top of page

Concorso di idee per la riqualificazione dell'area delle Casermette

TAVOLA_1_copy_large.jpg

TAVOLA_1_copy_large.jpg

TAVOLA_2_copy_large.jpg

TAVOLA_2_copy_large.jpg

TAVOLA_3_copy_large.jpg

TAVOLA_3_copy_large.jpg

Obiettivo del progetto è stato creare un’area che avesse degli elementi di attrattiva molto forti a livello territoriale. Infatti ora l’area è un non-luogo: manca qualsiasi attività insediata negli edifici esistenti e il verde è totalmente incolto ed inaccessibile. Ma non è sufficiente tagliare l’erba e trasferire degli uffici per rendere uno spazio vissuto. Inoltre l’area di progetto ha la particolare attrattiva di essere baricentrica rispetto al territorio urbanizzato. Quindi un accurato progetto di riqualificazione può diventare l’innesco di un processo di recupero di tutta la fascia suburbana circostante. Il progetto prevede un enorme parco, all’interno del quale sono state collocate le attività richieste nel bando disciplinare. Non solo era richiesto il mantenimento delle essenze arboree e del carattere prevalentemente naturalistico dell’area, ma è l’unico spazio verde di tali dimensioni nel paese. Il parco è un verde attrezzato: vi saranno percorsi ciclo-pedonali totalmente immersi in prati ed alberi e saranno collocati dei percorsi salute e delle attrezzature sportive per praticare attività fisica all’aria aperta. Le aree più vicine ai blocchi residenziali sono più protette, in modo da essere adatte al gioco dei più piccoli. Lungo via Carignano e via I Maggio sono stati progettati dei parcheggi aperti, in modo che sia comodo l’arrivo anche da parti del territorio più lontane. In particolare sono stati individuate due aree di sosta: una in corrispondenza della biblioteca, che fungerà anche come parcheggio ai visitatori ospiti dei residenti; l’altra vicino all’ex-deposito, all’ingresso principale della strada ciclabile e vicino ai servizi comunali e alle sale espositive e congressuali. L’obiettivo è quello che gli utenti arrivino in macchina, ma poi la parcheggino e si inoltrino nel verde assolutamente a piedi o in bicicletta. A questo proposito l’unica strada carrabile che entra nell’area è a sud-ovest e corre in trincea, interrandosi quasi subito; serve i box seminterrati e prosegue fino all’angolo del lotto dove si ferma in un parcheggio interrato. Sopra a questo è stata progettata una piazza inclinata, in modo da permettere al piano interrato l’immissione delle autovetture e sopra la creazione di un anfiteatro dove, in estate è possibile assistere a recite e spettacoli all’aperto, sedendosi sui prati o creando delle sedute. Veniamo dunque alla parte residenziale: sono state progettate due corti, delimitate ognuna da due blocchi edilizi ad U. Le abitazioni sono concepite come piccole schiere di villette, con tagli degli appartamenti dai trilocali al monolocale, in modo da soddisfare le esigenze più disparate. La tipologia vuole riprendere un concetto di “casa nel verde”, tipica delle realtà periferiche, ma con elementi di qualità che valorizzano anche l’appartamento più piccolo. Gli appartamenti al piano terra usufruiscono di giardini privati, gli alloggi al piano primo sono di taglio più piccolo e quelli al secondo piano possono usufruire di sottotetti abitabili. Le viste sono da ogni appartamento molto particolari, essendo lontane da strade carrabili, immerse nel verde. La tipologia edilizia è stata scelta tenendo conto dei limiti di altezza vigenti sull’area e di un certo carattere rurale che ha caratterizzato non solo la residenza, ma tutto il progetto del parco. Gli alloggi sono degli appartamenti, ma affacciandosi ci si può sentire più vicini ad una campagna di qualità che ad un verde cittadino. Al piano interrato, come già detto, vi sono i box e le cantine, e cui si accede da una quota inferiore del piano di calpestio. I riporti di terra verranno utilizzati per un leggero rialzo del piano campagna all’interno delle corti e per creare delle montagnette all’interno del parco, in modo da contenere i costi generali dell’intervento. Ai servizi si accede sia dall’interno del parco sia dall’esterno. Pertanto i servizi stessi diventano degli elementi di permeabilità: non interrompendo i percorsi di distribuzione interni al parco, ma facendo da filtro tra il verde e le strade che corrono perimetralmente. L’edificio più vicino alla residenza è adibito a biblioteca. Invece i due che si affacciano su via I Maggio sono adibiti ad uffici pubblici e a salette congressuali ed espositive. Gli spazi per le mostre possono essere adibite a mostre di aerei o macchine (derivanti magari dalle industrie Avio e Fiat limitrofe all’area di progetto) oppure a esposizioni tematiche riguardanti il territorio circostante. L’ex-deposito di munizioni è stato recuperato come spazio di incontro ed aggregazioni per i giovani. Le proposte sono varie a seconda delle esigenze specifiche del momento o dell’intorno: si potrebbe spostare il mercato rionale in quest’area, in modo che si possa volgere al coperto, oppure si potrebbero organizzare mercatini dell’artigianato; l’area si presta anche ad essere una piazza aperta, luogo di incontro di artisti di strada, piccoli localini. La piazza si estende anche esternamente alla parte coperta, in modo da poter scegliere in inverno di organizzare manifestazioni al riparo, mentre d’estate godere del verde circostante. Le varie funzioni sono state disposte in modo da non entrare in conflitto tra loro: vicino alle abitazioni vi sono attrezzature sportive, parchi giochi e la biblioteca, tutte attività che sono correlate con la residenza o comunque non risultano rumorose. I servizi con più alto afflusso di utenza sono su via I Maggio, più in vista e a traffico più elevato. Inoltre l’obiettivo è stato quello di avere un controllo dell’area in ogni ora del giorno: la biblioteca garantisce un afflusso di gente in tutte le ore lavorative; così anche i servizi comunali; le sale conferenze e le salette esposizioni possono essere tenute aperte in prima serata, mentre l’area di ritrovo giovani in corrispondenza dell’ex-deposito delle munizioni è stata collocata più centralmente, vicino alle strade ed al tessuto urbanizzato in modo che ci fosse un controllo reciproco: i giovani che vivono questo spazio in ogni ora del giorno garantiscono che non si formino dei vuoti urbani ed il continuo passaggio di comuni cittadini eviterà il degradarsi di questa area di aggregazione. Infine un appunto riguardo al nome da dare all’area: perchè cambiare un nome che ci racconta una storia? L’area delle Casermette è sempre stata chiamata così, per i cittadini l’identificazione è immediata con lo spazio oggetto di progetto. Quindi ritengo che mantenere il nome originario sia la scelta migliore.

@2014 by Eleonora Morbelli | Architettura & Design | 

  • LinkedIn B&W
  • Facebook B&W
  • Google+ B&W
bottom of page